ENTEN HITTI - Fino Alla Fine Della Notte
Aliodie
Genere: Sperimentale
Supporto: cd - 2013
Si può musicare il limbo? Che suono ha un viaggio onirico
sospeso nel sonno dalla mezzanotte all’alba? Una energia muove tutto questo,
l’atmosfera delle notti consiglia in pratica la musica degli Enten Hitti. Il
risultato si intitola “Fino Alla Fine Della Notte”.
Pierangelo Pandiscia (polistrumentista) e Gino Ape
(polistrumentista) sono le menti creatrici del progetto Enten Hitti, dedito a
musica ricercata e sperimentazione, legata anche ad influenze sonore tratte
dall’ascolto di gruppi come Pink Floyd, Greateful Dead e dal Krautrock di Popol
Vuh. L’esperienza ventennale in ambito musicale si fa notare nelle sette
composizioni dell’album, un percorso fatto assieme a Gianpaolo Verga (violino),
Afra Crudo (voce), Adriana Puleio (voce), Enya Daniela Idda (voce), Lorenzo
Pierobon (canto armonico), Lello Cassinotti (voce), Vincenzo Zitello (arpa
bardica) ed Alio Die (Guzheng e suoni naturali). Alcuni di voi si chiederanno
se Zitello è colui che ha collaborato anche con Battiato, la risposta è si e fa
parte del gruppo Telaio Magnetico.
L’esperienza che caratterizza questa composizione musicale,
deriva dalla Sleeping Concert, esercizio performativo che si ispira alle
pratiche di veglia sonora tipiche di alcune tradizioni mistiche Tibetane e
Sufi. L’intento è quello di evocare ricordi ed immagini sul filo della
dormiveglia. I concerti iniziano alle 24.00 fino al sorgere del sole e tutti i
musicisti suonano ininterrottamente anche utilizzando strumenti a suono
indeterminato (campane di cristallo, campane tibetane, lastre di pietra etc.) e
strumenti tradizionali come il violino, l’oboe o l’arpa celtica, tutto questo
fino a raggiungere uno stato ipnotico. I concerti hanno la performance di
quattro musicisti ed una attrice di Teatro sensoriale e si suddividono in
cinque atti: Purificazione e accoglimento, l’inizio del viaggio, moto perpetuo,
il sogno ed il risveglio dell’alba.
L’album si apre con “Inizia Il Viaggio”, musica scaccia
spiriti con conchiglie e zucche tromba. Subentrano le percussioni che hanno la
solennità di una sorta d’ iniziazione. Il battere continuo sembra ricordare che
comincia la mezzanotte… si parte. Uso sperimentale delle voci, concepite a
strumento, come oggi sanno fare molto bene anche Claudio Milano in arte
Nickelodeon e Gianni Venturi nel suo Vuoto Pneumatico e nel gruppo Altare
Thotemico. Il suono che ne scaturisce è atavico, intrinseco nel dna dell’uomo,
solamente celato dalla paura del lasciarsi trasportare dalle proprie
sensazioni, perché spesso nel buio del nostro essere, di questo si ha paura. “Nelle
Terre Di Mezzo” giungono strumenti più tradizionali, il suono prende forma
seppure sempre in maniera eterea ed ipnotica, tutto sembra avvolgere
l’ascoltatore di una coperta di nebbia colorata. Breve la vocale “Un Canto
Solitario”, interpretata da Afra Crudo e da Adriana Puleio, per poi giungere a “Respira”. La
notte è nel proprio pieno e sopraggiungono immagini ariose all’ascolto,
sensazioni dettate dai suoni pacati che compongono il brano, come in un respiro
si alzano e si abbassano. Ed eccoci finalmente “Dentro Il Sogno” dove l’acqua
purifica il nostro essere, dove la soavità dei suoni acustici coccolano e rassicurano. Il tempo passa
velocemente quando si è leggieri e sognanti,
“Prima Dell’Alba” sembra sgranchirci con i suoni del violino e del piano. Il
risveglio definitivo è dato da “Ho Visto Anche Dei Funghi Felici”, con il canto
solare di Crudo e Puleio.
“Fino Alla Fine Della Notte”, musicalmente parlando, è una
esperienza unica, forte e realistica, dove l’ascoltatore non è più parte
passiva di essa, bensì ne è complice. Lasciare andare la propria fantasia
durante questa esperienza, porta a stare bene con noi stessi, a non avere più
paura del lasciarsi andare, in parole povere insegna ad ascoltare, termine che
oggi purtroppo viene sempre più soppresso dal più superficiale “sentire”. MS
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