EYESBERG – Blue
Progressive Promotion
Records
Genere: Progressive
Rock
Supporto: cd – 2014
Gli anni ’70 hanno davvero segnato in maniera forte tutto il
circuito musicale Rock. Le atmosfere, le melodie che si ascoltano nel
Progressive Rock di molte band, soprattutto di origine inglese, incantano
ancora oggi. A seguire, il genere ha sempre mantenuto nell’ossatura questo
spirito compositivo, spesso e volentieri fanno capolino in nuove e differenti
band, anche dei nostri giorni.
Con i tedeschi Eyesberg
e con “Blue” parliamo di debutto ed anche di quel Prog incantevole che
comunque si adegua alla tecnologia ed ai tempi nostri.
Eyesberg è un trio formato da Georg Alfter (chitarra e
basso), Norbert Podien (tastiere, cori e drum programming) e Malcom
Shuttleworth (voce) che si coadiuva della presenza alla batteria di un noto
artista dell’ambito, Ulf Jacobs dei connazionali Argos.
“Blue” non è composto da suite, come spesso il genere consiglia,
ma si concentra sulle melodie senza troppe divagazioni, come si dice, bada al
sodo. Dodici brani ed un artwork cartonato che all’interno contiene il classico
libretto con i testi e le immagini, ben confezionato ed esaustivo al riguardo.
Il cantato è in inglese, lingua annosamente adeguata e musicale per questo
stile sonoro.
La magia della musica scaturisce in tutta la sua
magniloquenza con l’impatto iniziale di “Child Play” e le tastiere sono già in
cattedra, ricordando un New Prog anni ’80 caro a tutti i fans Marillioniani. Il
titolo successivo è caro a molti amanti del genere, soprattutto a quelli dei
King Crimson, “Epitaph” tuttavia non ha a che vedere con l’originale, qui si
apre con un gradevolissimo flauto e comunque ugualmente il mellotron riporta la
mente agli anni ’70. La chitarra nei suoi assolo è sempre ordinata, mai fuori
le righe, anche lei senza strafare e punta tutto al cuore. La voce di Malcolm a
volte richiama Gabriel, altre Collins, comunque ottima interprete e narratrice
di queste storie musicali. Ciò che tengo a sottolineare è la magniloquenza del
suono che è prerogativa del Prog. Più canzone “Closed Until The Resurrection”,
dove le chitarre ben si espongono tracciando voli mentali nell’ascoltatore. Il
lato più romantico della band esce nel flauto e nella delicatezza Genesiana di
“Winter Gone”, mentre sale l’allegria con “Inquisitive”. Personalmente resto
rapito dalla bellezza della mini suite (otto minuti e mezzo) “Feed Yourself”,
dove gli Eyesberg dimostrano a pieno di aver assimilato nel loro dna il suono e
lo stile anni ’70. Quando le tastiere partono imponenti sotto l’assolo
perentorio di chitarra elettrica, il pelo si alza inesorabilmente. A tratti
ricordano gli americani Glass Hammer, quelli più ispirati.
Breve strumentale con “4-2-f” e poi è la volta di “Faces On
My Wall”, canzone che risalta più la personalità del trio, anche se i Genesis
di “Wind & Wuthering” a tratti fanno capolino. Moderna nel suono e negli
effetti “Porcelain”, una sorta di staffetta fra futuro e passato con “If I Told
You The Truth”, mentre “S II” mostra il lato più aggressivo con un orecchiabile
Hard Prog. Il disco si chiude con “Detachment And Replacement”, ed ancora una
volta brividi scorrono sulla pelle.
“Blue” è un disco fatto da chi la musica non solo la suona,
ma la ama. Non è un capolavoro e questo voglio sia chiaro, tuttavia si ascolta
con grande piacere e non mancano gustosi momenti strumentali, quindi voi amanti
di quanto descritto siete avvisati. Potrebbe anche essere una buona occasione
di approccio al genere per i neofiti. Complimenti Eyesberg, buon debutto. (MS)
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