DIAMANTE – Ad Vitam
Reditus
Atomic Stuff Records
/ Andromeda Dischi
Genere: Hard Rock /
Prog ‘70
Supporto: cd – 2014
Un uccello di fuoco descrive al meglio ciò che sentono i
Diamante e cosa vogliono rappresentare oggi per il mondo Hard Rock. La loro carriera
musicale è annosa, si formano a Brescia nel 1994 mentre la discografia
racchiude tre album, il primo ”Riflesso” del 2000, “Diamante” del 2007 e questo
ritorno dal titolo “Ad Vitam Reditus”. Una terribile disgrazia priva la band
nel 2011 del tastierista Nicola Zanoni, da qui la difficile scelta e la forza
di unirsi ed andare avanti.
Il gruppo ad oggi formato da Nicola Sala (voce, basso),
Claudio “Caio” Alloisio (batteria, cori), Michele “volpe” Spinoni (chitarra e
cori) ed Alan Garda (organo Hammond, tastiere e cori, prosegue imperterrito il
proprio cammino stilistico dedito ad un Hard Rock dal sapore anni ’70, quando gruppi come Deep
Purple ed Uriah Heep si intersecano con il Prog italiano di Biglietto Per
L’Inferno ed Il Rovescio Della Medaglia. Lo stile è dunque impegnativo anche
per chi lo propone, in quanto la tecnica ricopre un ruolo quantomeno
importante, ma ciò che sa rendere emotivamente è davvero forte.
“Ad Vitam Reditus” è composto da nove brani, fra canzoni
edite anche nel precedente album, come nel caso di “Vedi Fratello”, qui
riproposto in veste più Hard per sottolineare al meglio le forti tematiche dei
campi di concentramento, e cover come la ballata portata al successo da Angelo
Branduardi “Ballo In Fa Diesis Minore”.
Andando per ordine, l’album si apre con “Il Pagliaccio”,
comportamento burlone nei confronti della vita. Vigoroso e dalle sonorità bene
orecchiabili, mostra una band che vuole farsi ascoltare con attenzione, in
quanto consapevole dei propri mezzi. Di certo servono anni di gavetta per
riuscire a smussare certi angoli. Uno dei pezzi che ho apprezzato di più è “Io
Sono…E Sarò”, riff tagliente, Hammond, ritmo trascinante, tutti ingredienti che
fanno dell’Hard Rock un genere intramontabile.
Non da meno “Respirare Te”, solo un annotazione per certi
volumi di suono, non sempre equilibrati.
Non esulano frangenti pacati, molto bello l’intro di piano
in “Profumo D’Oriente”, così come sono buoni gli arrangiamenti. Un breve
viaggio nella Mille e una Notte. Con “Non Resisto” trattano di differenza fra
amore e sesso, i Diamante suonano bene e le chitarre si fanno apprezzare per i
gradevoli assolo. La voce di Sala spesso è buona interprete. Ma il brano che
più ho apprezzato, per corposità e struttura è “Gloria”, decisamente più Prog
Rock e riflessivo, qui la band sa fare qualcosa in più, anche a livello lirico.
Il disco si chiude con un divertente saltello medievale dal
titolo “Ballata Del Buon Vino”.
I Diamante sono una realtà italiana che sa divertirsi e
divertire, senza troppi ed inutili orpelli, una formazione sicuramente da
seguire e questo lo dico soprattutto a chi ama l’Hard Rock orecchiabile. (MS)
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