SOUNDSICK
– Astonishment
Audioglobe
Genere:
Avantgarde Prog
Supporto:
cd – 2013
Con “Art Is The Mirror Of The Universe”, ep dei
fabrianesi Soundsick, avevo visto giusto! Quando ho ascoltato il trio composto
da Ilario Onibokun (voce, chitarra, percussioni), Alexander Onibokun (batteria,
percussioni, chitarra) e Valentino Teodori (basso) per la prima volta, ho colto
nel loro essere acerbi ma entusiasti, un qualcosa in più rispetto ad altre band
, quel qualcosa che semplicemente si chiama “talento”. Il fatto che i fratelli
Onibokun si scambino gli strumenti è di per se già un segnale di immersione
totale nella musica.
Visti dal vivo, ho avuto la conferma di una crescita
esponenziale di anno in anno, una vera forza della natura, impetuosità e
grinta. Il genere trattato è quantomeno di difficile collocazione tuttavia la
Psichedelia ne esce fuori con prepotenza fra semplicità ed astrusità. Un
impatto sonoro che hanno soltanto le grandi band ed un songwriting accattivante,
fanno di “Astonishment” una crescita evolutiva che non lascia di certo
indifferenti, neppure chi questo genere non lo concepisce.
Undici brani per una durata di un ora di musica a
partire dalla strumentale “Lena”, con una ritmica Pinkfloydiana con echi
annessi. Ma i Soundsick in realtà non si rifanno ad uno stile preciso, loro
suonano e compongono ciò che sentono dentro e questo varia da umore ad umore.
Ancora una volta mi ritrovo a sottolineare il lavoro alla batteria, marchio di
riconoscimento della band.
“CH3 CH2 OH” è di facile memorizzazione e con “Lena”
derivano dall’ep “Art Is The Mirror Of The Universe”.
Con “Disco Rat” escono i Soundsick Post Rock ed i
synth sono ad opera dell’ospite Paolo Messere. Il sound si avvicina di molto a
quello più nervoso e metallico degli ultimi Porcupine Tree, non so se questo
sia un fatto voluto o meno, tuttavia lapalissiano. “Brain In Brine” mette in
evidenza il basso di Teodori, sempre preciso e potente. I scenari cambiano a
favore di una decadenza propria di band anni ’90 come i The Smashing Pumpkins.
Come rappresentato all’interno dell’artwork, questo è un raggio di luce
colorato nel buio, flash sonori e Psichedelici.
Addirittura pianoforte e Synth a fisarmonica in
“Grandparents” che per l’ennesima volta richiama in me la band di Wilson e
precisamente quella periodo “Lightbulb Sun”. Tornano tuonanti ed esplosivi
nell’ottima “Astonishment”, con cambi di ritmo ed umorali, a testimonianza di
una amalgama fenomenale, un movimento unisono ed armonico. Un balzo indietro
nel tempo con una loro hit tratta dall’ep precedente dal titolo “Loneliness”,
qui in nuova veste, più fresca e cristallina.
Gli Onibokun le ritmiche le hanno nel sangue e
provate quindi ad ascoltare “Asphixia” senza restarne colpiti. Una chitarra
Punk apre “Moleskine”, altro movimento ricercato e vicino allo stile
“Loneliness” per quello che ne concerne solamente il ritornello. Scarica di
adrenalina in “Varnelli E Muffa”, cadenze emotive sempre sopra un impatto sonoro
importante. Nei brani spesso traspare comunque un velato senso di nostalgia. Chiude
il capolavoro sempre tratto dal precedente ep “Candies & Cum”.
“Astonishment” è questo, una promessa mantenuta e
soltanto chi pensa che la musica non sia una forma d’arte vera e propria,
ignora la sua esistenza. Tutti gli altri si divertono all’ascolto, perché di
fronte ad una vera e propria barriera sonora! (MS)
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