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martedì 6 agosto 2013

The Jones Bones

the JONES BONES - Stones of Revolution
Il Verso del Cinghiale

Distribuzione italiana: si
Genere: Rock Blues
Support: CD - 2012




Lavoro, sudore, strada, perseveranza e passione, quando questi elementi sono legati fra di loro in uguali dosi, il risultato è: Rock.
Quando poi chi lo propone vive nell'era contemporanea della tecnologia e del download furioso, lasciatemelo dire, è degno d'encomio. Si è detto e ridetto che il Rock è uno stile di vita e questo i The Jones Bones lo sanno e ne colgono le sfumature.
Luca Ducoli, chitarrista e voce è il fulcro dell'evoluzione della band, la quale negli anni muta di line up e passa attraverso avversità, il tutto partendo dal 2001. Nel 2005 escono con il primo lavoro autoprodotto intitolato "Rock'n Roll Is A Lifestyle" (a sottolineare quello che ho citato poche righe fa). Segue nel 2009 "Electric Babyland", album di canzoni di caratura melodica, fino ad arrivare al 2012 con questo "Stones Of Revolution" suddiviso in undici tracce fra Blues, Rock e Country.
La formazione si stabilizza con Luca Ducoli (chitarra e voce), Frederick Micheli (chitarra e voce), Paul Gheeza (basso) e Brian Mec Lee (batteria).
Bicchiere e sigaretta non mancano, spingendo lo stile Rock per la sua strada naturale. Numerosi gli special guest che accompagnano il corso dell'album che si apre con la chitarra acustica di "Free" ed il cantato rigorosamente in inglese. Sensazioni di libertà nell'aria a cavallo fra Folk e Country. "Alright For You" è il primo brano elettrico ruvido e diretto, supportato da cori in stile Rolling Stones.
Le canzoni sono di facile memorizzazione ed a stento si può trattenere fermo il piede che parte a nostra insaputa, al ritmo del Rock. Notevole "All For The Money" la quale non nasconde alcuni richiami ai Ramones. In "Help Me" si possono ascoltare anche fiati a testimonianza di una apertura mentale in ambito musicale da parte di questi quattro rockers. Questa volta sono i Beatles a venire in mente e tutto ciò corona la cultura sonora a bagaglio. Ma il territorio nel quale si trovano più ad agio è quello di "Lost Cause" e dei Rolling Stones. Tutto scorre alla meraviglia ed il divertimento è assicurato, ascoltate "Leave This City" ed entrate con tutti e due i piedi nel Rock'N Blues, fra pause e riff graffianti.
"Stones Of Revolution" piacerà al 100% a tutti coloro che dall'anima strabordano Rock ed i The Jones Bones non scherzano per niente, contribuiscono ad esuberare questo carburante adrenalitico. Solo un consiglio posso dare, forse mancano alcuni assolo più duraturi e penetranti, per il resto solo complimenti. MS

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