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lunedì 13 giugno 2011

RECENSIONI BREVI 3

HOSTSONATEN - Summereve (2011)


Penso che gia conoscete il noto bassista del Prog italiano Fabio Zuffanti. Le sue collaborazioni e creazioni sono davvero numerose. Finisterre, La Maschera Di Cera e questi Hostonaten sono i nomi che girano di più nell'ambito Prog. Dopo l'ottimo "Autumn Symphony" del 2009 gli Hostonaten ritornano con il loro stile sinfonico e spesso sognante. Album strumentale che si aggira per le strade del genere più classico, ma quello che riesce sempre a colpire il cuore del fans. Belle melodie, ottimi strumentisti, suite, insomma tutto quello che si vuole da un disco del genere. Ancora una volta Zuffanti fa centro. VOTO: 8.0

KEBNEKAISE - Idioten (2011)



Ho aspettato che mi arrivasse questo disco dei svedesi Kebnekaise quasi con impazienza, in quanto questa di Jazz Folk Rock Prog è una delle mie band svedesi favorite. Dal 1971 questo è l'ottavo sigillo.Come i suoi illustri predecessori, "Idioten"è un album gradevole e scorrevole, ma non nascondo un lato di piccola delusione, in quanto certe melodie sono davvero troppo sfruttate. Da una band come questa mi aspetto di più, vista l'esperienza e le cose composte nel passato. Bel disco per chi non li conosce, per i fans una via di mezzo, per i motivi di cui sopra, tuttavia ci sono canzoni davvero notevoli e degne della vostra attenzione. VOTO: 7.0

LONG DISTANCE CALLING - Long Distance Calling (2011)



Piacevole ritorno questo dei tedeschi Long Distance Calling. Nel doppio disco omonimo si aggirano davvero belle melodie psichedeliche al confine con il Math Rock, forse qui qualcuno di voi storcerà gia il naso. Non è dunque Prog come lo intendiamo noi, ma ad esempio in stile Sigur Ros, Black Emperoro o gli ultimi Porcupine Tree. Quello che mi ha colpito immediatamente è la potenza del soud, pulito e massiccio, e l'ascolto viene dunque esaltato. Personalmente ci sento anche delle forti influenze anni '70 e precisamente di band come i dinosauri Led Zeppelin. Un disco strumentale che non lascia dubbi, sono soldi spesi bene! VOTO 8.0


PETER GEE - East Of Eden (2011)



Dal bassista dei Pendragon c'è solo che da imparare. Questo è il suo terzo disco da solista. Nota la sua tendenza ad un Rock rigorosamente cristiano, molto semplice e non poi tanto vicino al New Prog con il quale suona nella sua bend d'origine. Infatti qui di Pendragon non c'è molto, ma le melodie sono scorrevoli (forse anche troppo) e la formula canzone è esaltata. Gee si fa aiutare da Damian Wilson alla voce, Steve Thorne ancora alla voce e Steve Christey alla batteria, tutti  nomi che chi segue il panorama gia conosce sicuramente. "East Of Eden" è un buon disco, la parola giusta è onesto, ma manca di quelle sferzate che il Prog deve dare per restare impresso nella mente. VOTO: 6.5

PRESTO BALLET - Invisible Places (2011)



Questo degli americani Presto Ballet è Crossover Prog come Dio comanda! Riuscire a miscelare con indifferenza Genesis, Deep Purple, Kansas e del Metal Prog in stile Savatage, non è di certo una cosa semplice. Trezo lavoro da studio ed ennesima conferma delle loro potenzialità. Chi ama l'Hammond avrà la sua bella pelle d'oca all'ascolto delle sette composizioni. Impossibile descrivervi le influenze e le sonorità (comunque maestose) che fuoriescono da "Invisible Places", ma ad esempio vi dico che in All in All" ci sono influenze Pink Floyd. La band del ex chitarrista  dei metallici Metal Church, Kurt Vanderhoof ha fatto un disco che merita tutta la vostra attenzione. Per tutti i gusti. VOTO 8.5

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