SHADES OF DAWN – Graffity’s Rainbow (2011)
Tornano i tedeschi Shades Of Dawn, autori di un Prog sempre sinfonico, dalle sfumature vintage, ma anche con un occhio verso il New Prog. I Genesis sono sempre in primo piano e la voce di Hans Jurgen Klein ricorda sempre quella di Peter Gabriel. Il disco ha tutti gli ingredienti giusti per piacere ai fans del genere, suite compresa. Da sottolineare che non esistono brani brevi. Ottimo il bilanciamento cantato strumentale, l’ascolto è spezzato bene. Insufficiente a mio avviso il cantato. Begli gli assolo, specie della chitarra elettrica di Klaus Lohr. VOTO 6,5
LEAP DAY – Skylge’s Lair (2011)
Dopo il sufficiente debutto dal titolo “Awaking The Muse” del 2009, gli Olandesi Leap Day tornano all’attenzione del pubblico progghettaro con questo disco composto da otto canzoni. Buona musica che richiama alla mente il New Prog ma anche soluzioni più moderne. Nessuna sperimentazione ma buone melodie, peccato solamente per una produzione non proprio all’altezza. Un disco che si lascia ascoltare con facilità, forse anche troppo e questo particolare a certi di voi forse non piacerà. Buoni i solo strumentali, decisamente un album almeno da ascoltare una volta con attenzione. VOTO 6
TCP – Fantastic Dreamer (2011)
Secondo disco per gli americani TCP e a mio avviso un piccolo passo indietro in songwriting. I TCP propongono dell’Eclectic Prog miscelando King Crimson con IQ e molte altre band New Prog. Le buone idee non mancano, ma a lungo andare nell’ascolto si ha sempre la sensazione di avere gia ascoltato il tutto. Crimsoniana al massimo “Schizoid & Gutrip” anche nel titolo, proprio per omaggiare la band di Fripp. Comunque buona musica che piacerà a molti di voi, me compreso, peccato solamente per alcuni passaggi a vuoto ed un cantato non proprio all’altezza. Quando se la smetteranno tutti di fare il verso a Gabriel? VOTO 6,5
PENDRAGON – Passion (2011)
La band di Barrett la amo da impazzire, come il suo modo di suonare la chitarra ed il richiamo ai Pink Floyd. Sono fra i padri del New Prog anni ’80.“Passion” è il passo successivo e naturale dopo “Pure” del 2008, un distaccamento dalle proprie radici che farà storcere il naso a molti fans. Qui lo è ancora più radicale. Le nuove sonorità più elettriche e nervose vengono a sovrastare il discorso che Nolan con le sue tastiere, ha sempre sostenuto per anni. Il suono si semplifica e diventa per certi versi più “moderno”. Non a caso si scorgono lampi di Porcupine Tree, band che sta contaminando tutto il mondo Rock in generale. Dopo anni di dischi simili, la band sta cambiando coordinate, piaccia o non piaccia, ma gli artisti è giusto che facciano quello che sentono. VOTO 7.0
PHIDEAUX – Snowtorch (2011)
Che dire di questo prolifico artista americano? Ogni disco una bella sorpresa. Questo è il nono in studio dall’inizio del 1992. Sfiora sempre il capolavoro, questa volta ci va ancora più vicino. Che dire di un album che farà felici i fans di Gentle Giant, Kansas, Jethro Tull, Camel, EL&P, Genesis e mille altre band? Songwriting fresco e poco scontato, malgrado le influenze inflazionate, fanno di questo artista un piccolo genio del genere. Da ascoltare e riascoltare con piacere. Forse sarà uno dei dischi migliori del 2011, almeno per il sottoscritto. VOTO 9
PAATOS – Breathing (2011)
Gli svedesi Patos hanno un loro standard musicale ben definito e da li non si muovono. Arie malinconiche, grazia ed eleganza, come sempre elargita dalla bellissima voce di Petronella Nettermalm e dalla chitarra di Peter Nylander. Classico Prog nordico dalle atmosfere gotiche con piccoli squarci di luce. Nulla di nuovo per la band specialmente, ma davvero ottima musica che farà innamorare molti. “Quarto album da studio e da qui non ci spostiamo neppure di una virgola, perché a noi piace così”. Contenti loro… ma contenti anche noi. VOTO 7,5
ARNIOE – Ate My Words (2011)
E pensare che al disco dell’anno scorso “So Heaven Is Gone” avevo dato quasi del capolavoro… Gli Australiani mi avevano davvero colpito in personalità, quella che in “Ate My Words” viene più a mancare. Questo calo forse è dato dal troppo lavoro, considerando che il precedente è stato un lungo doppio cd. Non mancano buoni spunti intendiamoci, è sempre un ottimo album, peccato per una produzione scarsina, tuttavia si lascia ascoltare con piacere. Crossover Prog dalle mille sfaccettature, meglio quando si avvicinano di più ai Pink Floyd. VOTO7
DICE – Newborn (2011)
I Dice sono una delle band tedesche di Crossover Prog più prolifiche della storia. Questo disco è il dodicesimo in studio dal 1997. Gli standard sono sempre stati discreti. Sono autori di una musica equilibrata che piace a tutti i fans del Prog, con lanci strumentali, piccoli richiami all’AOR e anche ai Pink Floyd, tuttavia si denota una certa stanchezza compositiva. Ho ascoltato di loro dischi migliori. Consigliato anche a loro un periodo di riposo. VOTO 6
PALLAS – XXV (2011)
Discorso analogo ai Pendragon. La band evolve, ma rispetto alla band di Barrett, i Pallas vanno verso un sound più duro e corposo. Gli inglesi fanno parte della storia del New Prog, specie con l’album “The Sentinel”, tuttavia i tempi cambiano e la musica segue. Il nuovo cantante Paul Macie è bravo, ma non è Alan Reed. Sono sincero, dopo sei anni da “The Dreams Of man” mi aspettavo di più, anche se i spunti interessanti non mancano, specie nelle parti strumentali e nei solo, sempre ficcanti e precisi verso il cuore. VOTO: 7.0
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