PAOLO RIGOTTO - Corpi Celesti
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Pop Elettronico
Support: CD - 2010
Paolo Rigotto è un nome che ultimamente gira spesso nel circuito Rock italiano. Lo abbiamo incontrato recentemente nel nuovo disco dei Progsters Syndone e pure nella Band Elastica Pellizza. “Corpi Celesti” è il primo disco da solista, in cui è impegnato oltre che alla batteria, suo strumento principale, anche alle tastiere ed alle programmazioni elettroniche. Un progetto che prende spunto più che da basi Prog o Rock, dall’elettronica e soprattutto dal demenziale d’autore in stile Elio E Le Storie Tese o Skiantos. L’autore riesce a portare in arte visiva il proprio suono grazie alle sculture che si aggirano nell’artwork, realizzate da Tiziana Adorni. In realtà non è semplice essere sarcastici ed intuitivi allo stesso momento quando si vanno a trattare argomentazioni quali la droga, la tecnologia, il consumismo oppure il potere, l’uomo ed il suo arrivismo, bisogna saperlo fare con acume ed intelligenza.
Il Rock demenziale riesce a far sorridere a denti stretti, perché come non mai la realtà riesce a superare la fantasia. Il potere della musica è anche questo. Quindi Rigotto inizia il discorso con “Cronofilia (Canzone Per Berta)”, idee concepite di getto e suggellate nel suono freddo e ripetitivo dell’elettronica. Il tempo è il soggetto del testo, spietato e veloce come la durata stessa del brano, il quale sfocia nella successiva “Integrazione”. Rispetto per chi costruisce il proprio futuro, ode a chi si adopera nella vita, questo è il sunto del discorso racchiuso in una simpatica ritmica ossessiva ed orecchiabile. “Male Che Vada” è più canzone nell’insieme, con tanto di ritornello e refrain, ancora una volta ritmata e giocosa. Brano molto radiofonico e tormentoso. Doveva accadere prima o poi, “Madama Dorè” tratta l’argomento prostituzione facile, denota amaramente che lo studio passa in secondo piano se ci si prostituisce con le persone giuste (ogni riferimento a casi politici non è casuale). Certamente questo atteggiamento è squallido, tuttavia la società di oggi ci propone anche di queste amenità. Ironia e sarcasmo naturalmente, un argomento forte ed attuale trattato sopra ad un Reagge che sa di presa in giro. “Il Capo invece… È il capo…. Inutile tergiversare sulla cosa, ognuno ha il proprio e la nostra opinione non c’è più! Qui si odono richiami a Freak Antoni. Per avere una parvenza di Rock bisogna giungere a “Canzoni D’Amori”.
Attenzione all’ascolto di “Scheda Madre”, geniale l’apertura del brano ed il proseguo, ma a pensarci bene non voglio rovinarvi la sorpresa, non mi sembra giusto, per cui taccio….ma che forza!!!!! Qui l’artista mi convince a pieno. La ballata non manca e si chiama “Due Di Notte”, delicata sonoramente e diretta nei testi. Essa mi fa venire alla mente qualche passaggio del cantautore Mario Castelnuovo, davvero bella nella sua coincisività. Si va di Ska con “Musica Con La Cappa” per poi chiudere con “La Fine Del Mondo”, folcloristica e popolare, anche se sempre Pop elettronica, degna chiusura di un disco sarcastico e godibilissimo.
“Corpi Celesti” è da ascoltare magari con degli amici per divertirsi assieme ed il pregio sta nel fatto che qui… c’è soprattutto da pensare. MS
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