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giovedì 7 novembre 2013

Outopsya

OUTOPSYA – Sum
Videoradio
Genere: Experimental Metal Prog
Supporto: cd – 2009


In attività dal 2003, gli Outopsya sono due giovani artisti che rispondono al nome di Luca Vianini (chitarra, voce, tastiere) ed Evan Mazzucchi (basso). Provenienti da Rovereto (TN), malgrado la giovane età i nostri si sono esibiti in numerosissimi concorsi e rassegne musicali, sennonché numerose date live. Dal 2003 ad oggi hanno realizzato quattro demo ed un DVD: “Out Of Psychical Activity” (2003), “Demo 504” (2004), “Live Demo N 2005” (2005), “Frames Of Our Madness” (2006), e “Der Golem Live” (dvd  2007). Ma ufficialmente questo “Sum” edito dalla Videoradio è il loro debutto discografico ufficiale.
Si presenta elegantemente, in una confezione cartonata illustrata psichedelicamente da Michela Eccheli, mentre i brani contenuti sono otto, per una durata di quasi cinquantacinque minuti.
Ylenia Zenatti li accompagna con la propria voce nei brani “Mothal” e “Don’t Mind”. Ma cosa suonano gli Outopsya? Difficile relegarli in un contesto unico, in quanto si spazia dal Prog alla Psichedelia , passando anche per il Jazz e del Metal. Ovviamente avrete capito che non è musica da fischiettare in auto e che necessita di una particolare attenzione all’ascolto. Tuttavia gli Outopsya non sono difficili da assimilare, le armonie spesso nervose riescono comunque ad avvolgere l’ascoltatore, incuriosendolo oltremodo.
Gia l’iniziale “Lord Of Hate” è destabilizzante, sfuggente, uno slalom fra le sensazioni umane. Non mancano neppure i cambi di tempo, malgrado la batteria non sia canonica. Chi segue Davin Townsend oppure i Freak Neil Inc. troverà questa band assolutamente interessante.
Altri otto minuti di sperimentazione, questa volta si cavalca l’Epic Metal con la voce di Ylenia per poi giocare con dissonanze Jazz e ritmiche spezzate. Importante il lavoro al basso di Evan. Sembra di stare in un frullatore di musica con gli Outopsya, dove non si sa mai cosa può attenderti da un riff ad un altro. Questo brano si intitola “Mothal”.
Tre invece sono i minuti della greve “Mus”, una vampata rabbiosa nel circuito Metal Sperimentale. Con “Don’t Mind” c’è più Psichedelia all’inizio, suoni più che musica che solo con il tempo lasciano spazio a delle armonie dissonanti e ad una ritmica pesante e spezzata. Torna qui la bella voce di Ylenia Zenatti.
“Tarred Life” riesce in qualche modo ad avvicinarsi di più al termine brano, lasciando anche qualche refrain Metal di vecchia scuola. Qui fuoriesce il lato più metallico dei ragazzi. Più sperimentale anche in ambito vocale risulta “Mechanical 7”, anche a questo punto dell’ascolto l’effetto sorpresa sembra essere svanito e tutto comincia ad assumere una propria dimensione. Ovviamente il merito è di questi ragazzi che malgrado la difficoltà dell’espressione musicale, sono riusciti ad imporre su chi ascolta la propria personalità.
“Sandness” è per chi scrive il brano migliore, o perlomeno che più ha saputo emozionarmi, mentre la conclusiva “ Sum” è davvero un labirinto sonoro che lascio giudicare solo alle vostre orecchie. In conclusione questo degli Outopsya è un disco con il quale dovete prendere confidenza, non da prendere ad occhi chiusi, tuttavia emerge una grande verità, qui in Italia piccoli grandi artisti crescono ed io li terrei sott’occhio.
(MS)




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