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venerdì 29 aprile 2011

L'Italia bombarda la Libia


Nato: 'Attacchi con Italia andati bene' Calderoli: non vedo vie d'uscita

Tank Rais attaccano la citta', due morti

29 aprile, 16:46                     


ROMA - ''Nell'ultima settimana l'Italia ha partecipato ad attacchi che sono andati a buon fine''. Lo ha detto il generale di brigata Rob Weighill, sottocapo di Stato Maggiore delle Operazioni Unified Protector, nel corso di una conferenza stampa sulle operazioni in Libia svoltasi alla base Nato di Bagnoli. ''Gli interventi aerei italiani - ha affermato - hanno portato grandi benefici alle operazioni''. ''Siamo grati all'Italia - ha sottolineato - per cio' che ha fatto fin dall'inizio delle operazioni, sia con la no fly zone sia con l'embargo''.
 
CALDEROLI: A OGGI NON VEDO VIE D'USCITA - ''A oggi, non vedo vie d'uscita. Si rischia di chiudere la stalla quando i buoi sono gia' scappati'. Lo afferma il ministro della Semplificazione Roberto
Calderoli riferendosi ad una possibile crisi con il Pdl sulla Libia quando si voteranno le mozioni martedi' prossimo alla Camera. Intervistato da ''Ilsussidiario.net'' sottolinea che ''partito il primo raid e' tutto molto piu' difficile'' e su una eventuale crisi di governo ricorda che ''i giornalisti ne parlano da tre anni''. Su una possibilita' di intesa con Berlusconi afferma: ''L' ultima volta ho contribuito a mettere i 'caveat' per arrivare a un parere favorevole. In questo momento, sinceramente, non mi viene in mente niente''. ''Mi limito a dire - osserva Calderoli - che abbiamo fatto bingo: l'immigrazione crescera' ancora, anche perche' stiamo parlando di una guerra civile in cui ogni tribu' cerchera' di prevalere sulle altre e una parte della popolazione cerchera' sicuramente rifugio da noi. Per non parlare dell'incremento delle spese e, di conseguenza, delle tasse. Cosa si puo' fare di piu', o di peggio?''. Sulla possibilita' di un incontro chiarificatore tra Berlusconi e Bossi, il coordinatore delle segreterie del Carroccio ribadisce che ''partito il primo raid e' tutto molto piu' difficile'' e aggiunge: ''martedi' avevo fatto uscire un comunicato per far capire a tutti che le cose non si risolvono dicendo che e' tutto ok. Dopodiche' ci ha pensato Bossi a chiarire come le cose stessero realmente''. ''Ora - sostiene Calderoli - e' abbastanza irritante sentir parlare di fibrillazioni interne alla Lega: se c'e' un partito in cui quando parla uno, Umberto Bossi, parlano tutti e' proprio il nostro''.
 
NATO, REGIME CONTINUA A BOMBARDARE MISURATA - ''Le forze pro-Gheddafi continuano a bombardare i cittadini di Misurata, avalendosi di artiglieria, mortai e missili di lunga gittata per colpire la citta'''. Lo ha detto il generale di brigata, Rob Weighill, sottocapo di Stato Maggiore delle Operazioni Unified Protector, nel corso di una conferenza stampa alla base Nato di Bagnoli, sottolineando che le forze di Gheddafi stanno ''utilizzando le bombe a grappolo che sono vietate''. ''Bombardare indiscriminatamente le citta' e i loro abitanti innocenti e' illegale e moralmente sbagliato - ha affermato - noi continueremo a colpire i responsabili di questi attacchi''. ''Stiamo riuscendo nel nostro intento di ridurre le capacita' delle forze pro-Gheddafi di coordinare gli attacchi, disarticolando i loro centri di comando e controllo'': lo ha detto il generale di brigata, Rob Weighill sottocapo di Stato Maggiore delle Operazioni Unified Protector, nel corso di una conferenza stampa alla base Nato di Bagnoli. ''I nostri interventi non hanno forse grande visibilita' - ha affermato - quando interessano zone lontane dai centri abitati e sono piu' tangibili quelli effettuati in prossimita' del fronte, dove le truppe del regime hanno maggiori difficolta'''. ''Continuiamo a distruggere - ha sottolineato - lanciamissili e altre armi usate sia direttamente sia indirettamente per colpire la popolazione civile''. Le truppe di Gheddafi hanno danneggiato, con i loro attacchi, ''la rete fognaria di Misurata, peggiorando notevolmente le condizioni di vita della popolazione''. E' quanto dichiara il generale di brigata Rob Weighill sottocapo di Stato Maggiore delle Operazioni Unified Protector, nel corso di una conferenza stampa alla base Nato di Bagnoli. ''Hanno messo fuori uso l'impianto di desalinizzazione dell'acqua - ha affermato - interrompendo il rifornimento di acqua''.
 
TANK GHEDDAFI ATTACCANO MISURATA DA PIU' PARTI, 2 MORTI  Da piu' lati alcuni carri armati delle forze fedeli a Muammar Gheddafi stanno attaccando la citta' di Misurata dove esplosioni vengono udite attorno all'aeroporto: lo dicono fonti dei ribelli libici, mentre fonti mediche ospedaliere parlano di almeno due morti e 16 feriti a meta' giornata. Secondo queste fonti, quattro o cinque tank attaccano la citta' da est, da sud e da ovest. Su Misurata cadono sporadicamente proiettili di mortaio e razzi, mentre da stamani tiri di armi automatiche ed esplosioni si odono attorno all'aeroporto. Un intenso scontro a fuoco sarebbe in corso tra l'esercito tunisino e le forze fedeli a Muammar Gheddafi a Dehiba, citta' di confine tra
Libia e Tunisia. Lo riferiscono testimoni. Un testimone, Imed, contattato telefonicamente dall'agenzia Reuters, ha riferito che veri e propri combattimenti sono scoppiati nel centro della citta', in territorio tunisino. In precedenza, le postazioni dei ribelli libici in citta' erano state attaccate in mattinata, riferisce Al Jazira, dalle forze di Tripoli, supportate dall'artiglieria e dai razzi, con molti colpi finiti oltre il confine. Secondo il corrispondente sul posto dell'emittente araba, gli scontri vanno avanti senza sosta "con ferocia" da ieri.
 
LA RUSSA, SEGUIAMO NATO Si combatte senza tregua a Misurata dove continua l'offensiva delle truppe di Gheddafi nel tentativo di riprendere il controllo del porto. Ieri i primi raid dei Tornado italiani, armati di bombe. Il ministro della Difesa La Russa stamani ha ribadito di non voler fornire informazioni sulla missione degli aerei italiani, "lo farà, se vorrà, soltanto la Nato", ha detto precisando pero' di stare lavorando sulle modalità delle regole d'ingaggio impedendo che i nostri aerei agiscano aria-terra nelle città "a meno che non debbano salvare civili sotto attacco". In Merito all'opportunità di un voto in Parlamento, per La Russa "la copertura è totale con le risoluzioni già votate". Sulla vicenda ieri e' tornato ad intervenire il leader della Lega, Bossi: 'non voglio certo far saltare il governo' ha detto. Berlusconi 'e' rimasto scombussolato da Sarkozy, è lui che ha voluto la guerra in Libià. Poi ha difeso Tremonti: 'Se non ci fosse lui, il premier spenderebbe tutto'.
 
TOSI: LEGA COMPATTA, PREMIER SPIEGHI IL VOLTAFACCIA - A Berlusconi spetta decidere come rimediare al mancato coinvolgimento della Lega in questa decisione. Tocca a lui spiegare il voltafaccia''. Il sindaco di Verona Flavio Tosi, intervistato dal Gazzettino, definisce il premier ''debole e inerte'' nella vicenda libica e ribadisce la compattezza della Lega Nord. ''La posizione della Lega e' una sola come sempre, siamo tutti con Bossi, non perche' e' il capo, ma perche' ha ragione'', dice Tosi. ''Nessuno vuole bombardare, nessuno vuole la guerra in Libia, che fa solo gli interessi della Francia e ci scarica il peso degli immigrati''. In linea con il partito, prosegue il sindaco veronese, e' anche Maroni. Il ministro dell'Interno ''non ha detto una sola parola che lo differenzi da Bossi. Anzi, credo che se potesse dire veramente quello che pensa, andrebbe molto oltre quello che dico io, perche' di pazienza ne ha portata tanta sulla vicenda libica, per colpa di Berlusconi''. ''Maroni - sostiene Tosi - e' stato esposto come responsabile degli sbarchi, con tanto di missioni a Tunisi, mentre doveva esser qualcun altro a esporsi, il premier, il ministro degli esteri, che invece e' riuscito soltanto a tirar fuori quella trovata dei 1500 euro in tasca ai clandestini perche' se ne tornino a casa, posizione di una debolezza assoluta. Berlusconi - rincara - su questa vicenda e' stato lungamente inerte e si e' fatto surclassare da Sarkozy''. Il Carroccio, spiega l'esponente leghista, non ce l'ha con la Francia, ma con Berlusconi. ''Sarkozy ha fatto i suoi comodi, la Francia bombarda non certo per motivi umanitari ma per promuovere i propri interessi, ha chiuso le frontiere, ha addirittura attuato un inaudito blocco ferroviario, e il premier italiano che fa? Abbiamo fatto la figura di chi si fa prendere in giro. Prima Berlusconi dice: non bombarderemo mai. Ora invece bombardiamo. Il voltafaccia è una figuraccia internazionale. Il vertice con Sarkozy, con l'Opa di Lactalis lanciata proprio quel giorno, e' stato uno sberleffo all'Italia''
BOSSI, NON VOGLIO CERTO FAR SALTARE GOVERNO  - 'Crisi di governo? Speriamo di no'. "Speriamo di trovare una quadra con Berlusconi. Non vogliamo far cadere il Governo per la Libia": lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, al termine di un comizio a Domodossola, parlando con i giornalisti che gli chiedevano se ci sarà una crisi di Governo. "Io non voglio certo far saltare il Governo. Alla sinistra interessa farlo cadere nell'illusione di andare al Governo lei, ma la sinistra al Governo non ci andrà mai". "Secondo me con gli aerei non vinci. Gheddafi ha un sacco di armi nascoste nel deserto e un sacco di oro per pagare i soldati. Io sono contrario ai bombardamenti: se butti bombe e missili gli immigrati aumentano e questo non va bene perché costa troppo. Non vorrei che, quando è finita, ci dovesse toccare anche pagare i danni di guerra". Ha detto il leader della Lega. "Povero Berlusconi: è rimasto un po' scombussolato dalle richieste di Sarkozy": ha detto il Senatur citando i casi Parmalat, Edison, il nucleare e la partecipazione italiana ai bombardamenti in Libia. "Questa guerra - ha aggiunto - l'ha preparata Sarkozy e per non restare solo è saltato addosso a Berlusconi". "Se andiamo là a bombardare, alla fine, se si vuole vincere, ci toccherà mandare le truppe di terra. E' meglio stare fuori dai pasticci": ha detto il leader della Lega.

BERLUSCONI,NON SIAMO INGINOCCHIATI DAVANTI A FRANCIA - "L'Italia non si è inginocchiata davanti alla Francia. E' esattamente il contrario". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante una telefonata ad una convention per la presentazione del candidato sindaco del centrodestra a San Benedetto del Tronto Bruno Gabrielli.
Rispondendo indirettamente a Bossi che nei giorni scorsi aveva criticato l'atteggiamento di sudditanza dell'Italia alle posizioni francesi, Berlusconi ha voluto sottolineare come "la bilancia commerciale è in attivo per noi" e che "ci sono 1.800 aziende italiane che lavorano bene in Francia. Abbiamo cercato di fare un patto, ma loro", ha concluso riferendosi alla sinistra, "continuano a ribaltare la realtà pur di darci addosso".

MOZIONI IN AULA CAMERA IL 3 MAGGIO
- Le mozioni presentate sull'intervento italiano in Libia saranno discusse nell'Aula di Montecitorio il prossimo 3 maggio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo. "Noi sostanzialmente ribadiamo la mozione già approvata dal Parlamento sulla situazione in Libia. Nell'ambito dell'azione dell'Onu integrata nel comando Nato sono possibili operazioni militari solo finalizzate al fatto che Gheddafi non massacri le sue popolazioni ribelli. Da li in poi deve partire una azione diplomatica". Così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd spiega in un'intervista a Youdem il senso della mozione presentata alla Camera dal suo partito sulla situazione in Libia. "Vogliamo capire però - sostiene - se la maggioranza è in condizione di confermare questo impegno italiano nelle linee essenziali del mandato Onu. perché quando ministri come Maroni e Bossi sparano a zero sulle condizioni implicite di quel mandato allora l'opposizione ha il diritto di sapere che politica estera vuole fare il governo. La Lega - prosegue Bersani - ha un andamento altalenante: un conto è quando le spara da Radio Padania e un altro quando si accosta alle vacanze romane prossime al Miliardario. Dovranno però dirci" cosa vogliono fare, conclude. La mozione che il Pd ha presentato alla Camera sulla Libia impegna il Governo ''a continuare nell'adottare ogni iniziativa necessaria ad assicurare una concreta protezione dei civili, in coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le conseguenti deliberazioni del Parlamento Italiano, mantenendo altresi' costantemente aggiornate le Camere sulla quotidiana evoluzione del contesto libico''. La mozione del Pd richiama la risoluzione approvata dalla Camera il 24 marzo scorso, prende atto delle comunicazioni di La Russa e Frattini alle commissioni di Camera e Senato il 27 aprile ed evidenzia ''il drammatico aggravarsi della situazione umanitaria in Libia, con particolare riguardo alle aree oggetto di pesanti e indiscriminati bombardamenti da parte delle truppe del colonnello Gheddafi, specie nell'area di Misurata e Zintan, dove si stanno consumando vere e proprie stragi di civili''

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