Pagine

venerdì 8 giugno 2012

IQ

IQ – The Wake
 Sahara
Genere: New Prog
Supporto: lp - 1985



Credo che la maggior parte di voi cultori di musica Prog conoscete gia il nome degli inglesi IQ. Considerati assieme ai Marillion, Pendragon e Pallas i responsabili della rinascita del genere Progressive Rock negli anni ’80, gli IQ hanno una discografia ricca di ottimi dischi.
 “The Wake” è il secondo lavoro da studio, tuttavia pur essendo un capolavoro, viene soffocato dall’interesse di tutta la carta stampata ed i media verso il gruppo di Fish (Marillion). Solamente le fanzines promuovono questo lp scrivendo recensioni entusiastiche (Paperlate su tutti), ma inevitabilmente tutto resta molto underground. Ancora una volta ci troviamo in mano una copertina molto suggestiva disegnata dallo stesso cantante Peter Nicholls, emozionale, con personaggi che esprimono sensazioni tutto intorno e al centro il volto truccato di Nicholls. E’ difficile estrapolare un brano su tutti, ma gli IQ stessi ci vengono incontro portando nella scaletta concertistica ancora oggi pezzi come “The Wake”, “The Thousand Days” e “Window’s Peak”. Anche un 12” Coroners – The Thousand Days” (Sahara Records) promuove al meglio il disco. La musica che fuoriesce dallo stereo è anacronistica, rivolta ai Genesis in maniera sfacciata, così la voce di Peter, acida ed interpretativa in stile Gabriel. Ci sono passaggi per tutti i gusti, sia tecnici, supportati dalle tastiere onnipresenti di Martin Orford che commerciali e gradevoli, come “The Thousand Days”. Le chitarre di Mike Holmes fanno scorrere brividi sulla pelle, suonate con personalità, ma anche con ampi richiami a Steve Hackett (Genesis).  Di conseguenza negli anni ’80 i concerti si susseguono, anche come supporto ai Wishbone Ash, ma qualche cosa sembra non funzionare più. Serve una sterzata stilistica per poter uscire dall’ombra ingombrante di Genesis e Marillion, troppo pesante da poter essere combattuta con le armi a disposizione. Ecco allora Peter Nicholls cercare di convincere i propri compagni a sperimentare nuove soluzioni, azzardare qualcosa che vada al di fuori del Prog stesso, ma i ragazzi non lo seguono da qui l’inevitabile scissione.
Forma i Niadem’s Ghost, trio privo di tastiere e sinceramente scialbo che nulla di eclatante saprà dare al mondo del Rock. Heavy Rock e psichedelica, presto dimenticati.
Questo “The Wake” è come un buon bicchiere di vino, va sorseggiato piano e da esso si sprigioneranno sapori e colori che non ti aspetti. (MS)


Nessun commento:

Posta un commento