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giovedì 21 marzo 2013

QUELLA VECCHIA LOCANDA

QUELLA VECCHIA LOCANDA – Quella Vecchia Locanda
VM 2000-BTF
Genere: Rock Progressive
Supporto: LP – 1972


Interessante parlare di un gruppo italiano che molto è ricercato da tutti gli amanti del genere Prog e che ora grazie alla BTF è di nuovo disponibile dopo la prima vera stampa datata 1972 su etichetta HELP. Il combo è formato da Giorgio Giorgi (voce , flauto ed ottavino), Massimo Rosselli (tastiere e voce) , Donald Lax (violino classico ed elettrico), Patrick Traina (percussioni), Romualdo Coletta (Basso) e Raimondo Maria Cocco ( chitarre e voce). Nascono a Roma nei primi anni '70 e sono protagonisti di moltissimi concerti tanto in voga in quegli anni come "Controcanzonissima", " Avanguardia Nuove Tendenze di Napoli" ed il " Festival di Genova". Il loro suono è influenzato dal classico ( Vivaldi , Bach , Brahms e Corelli) ed arricchito dal meraviglioso violino di Donald il quale rende tutto il disco molto interessante. Gli approcci di flauto sono la ciliegina sulla torta ma rendono inevitabili i paragoni con i maestri Jethro Tull Atmosfere sognanti e testi fiabeschi sono la prerogativa del capolavoro di QUELLA VECCHIA LOCANDA i quali aprono le danze con 'Prologo' dove il classicheggiante violino ci accoglie in un miscelarsi di tastiere, chitarre e flauto. Il brano è spezzato da cambi di tempo che lasciano spazio a momenti di quiete ariosa per poi ricongiungersi all'intro con un assolo di flauto alla Ian Anderson. Ancora violino classico e flauto per 'Un Villaggio, Un'illusione'  in un perfetto brano intriso al massimo di anni '70 che farà venire i brividi lungo la pelle a tutti gli amanti del periodo suddetto. Un' arpeggio di chitarra classica ed un canto di uccelli aprono la meravigliosa 'Realtà' che per il sottoscritto resta uno dei momenti più alti della musica italiana in generale. Anche in questo caso è molto importante il lavoro alle tastiere da parte di Massimo Roselli. Si viaggia in territori più sperimentali e roccheggianti in 'Immagini Sfocate dove il ritmo sale e la chitarra di Raimondo la fa da padrona, a tratti mi sembra di sentire i partenopei Osanna. E' giunto il momento della canzone più bella dell'intero lavoro , 'Il Cieco con all'interno un assolo di flauto chiaramente ispirato da 'My God' ma comunque sempre di ottima presa. Il rock duro del brano si riallaccia a tratti al brano precedente senza però indugiare in cambi di tempo. 'Dialogo' con le sue tastiere in evidenza ci mostra un gruppo di ragazzi perfettamente amalgamato ed è un piacere ascoltare l'assolo di ottavino da parte del compositore Giorgi.  'Verso La Locanda e 'Sogno, Risveglio e...' mettono ancora di più in evidenza,  per chi ancora non lo avesse capito, la matrice classica del gruppo mista a rock ( meraviglioso il pezzo di piano iniziale  in 'sogno...'). Un disco che consiglio a tutti gli amanti di certe sonorità anni '70, agli amanti dei TULL e a tutti coloro che hanno sempre creduto nella musica pura e non atta al vil denaro. Chiaramente il CD per quanto inciso alla perfezione porta con se il fardello degli anni, ma resta pur sempre un disco dotato di un buon suono. Grande musica. (MS)

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