STOLEN
APPLE – Trenches
Autoproduzione/Rock
Bottom Records
Distribuzione: Audioglobe
Genere: Indie Rock
Supporto: cd – 2016
L’Indie
Rock è un enorme calderone che contiene all’interno un vastissimo mondo
musicale. Sempre più difficile focalizzare uno stile ben definito in questo
contesto, numerose sono le influenze e gli innesti. I fiorentini Stolen Apple
sono nel dentro con uno sguardo rivolto verso il settore americano, con
Psichedelia, Blues, Country e Post Punk. Fra le loro ispirazioni si possono quindi
estrapolare artisti come Neil Young, Sonic Youth, Clash, Slint, Dinosaur jr,
Flaming Lips, Low, Codeine e Joy Division.
Si
formano nel 2008 dai resti dei Nest, altro combo di Firenze. Esordiscono
discograficamente nel 2001 con “Drifting” (Urtovox/Audioglobe ) e nel 2007
ritornano con “Isn’t It?” (Zahr Records/Blackcandy – Audioglobe). Diversi i
cambi di formazione, fino a giungere nel 2016 al risultato “Trenches” in Stolen
Apple con Luca Petrarchi (chitarra, voce), Riccardo Dugini (chitarra, voce), Alessandro
Pagani (batteria, voce) e Massimiliano Zatini (basso, tastiere, voce). Il disco
è suddiviso in dodici tracce.
L’apertura
di “Red Line” è appunto lineare, basata su un riff gradevole e comunque dal
sapore Beatlesiano, un movimento elettrico che si alterna a un momento
riflessivo centrale. La sezione ritmica è semplice ed efficacie come il
cantato, mai esagerato, il passo è giustamente lungo come la gamba. La chitarra
a tratti si lancia in brevi assolo davvero piacevoli. Più acida “Fields Of
Stone” e la personalità del gruppo comincia a salire per poi sfociare nei sette
minuti di “Pavement”. Post-Noise e ballate Alternative Country per scoprire un
nuovo angolo della band. Ho nominato precedentemente il Post Punk, e lo si
riscontra nella diretta “Falling Grace”. Blues e Pop nell’orecchiabile “Living
On Saturday”, ma personalmente resto colpito piacevolmente dalla slide guitar
di “Mistery Town”, frangente più riflessivo del disco. Da sottolineare
ancora la ballata “Daydream” con l’armonica
di Massimiliano Zatini.
Sale
il ritmo in “Sold Out”, divertimento puro e
“Trenches” si conclude con “In The Twilight”, ballata sentita e calda.
Il
suono dell’intero disco è leggermente cupo, tuttavia non stona con la proposta
musicale, in alcuni casi questo viene addirittura incontro alle atmosfere del brano. Il
cantato è in inglese.
“Trenches”,
trincee, quelle che ci creiamo noi nella mente per salvarci dal modo di vivere odierno?
Questo lo penso io….Chissà, intanto al loro interno sappiamo che ci possiamo
imbattere in musica spassosa e variegata, ancora una volta italiana. Bene così
Stolen Apple, aspettiamo vostre nuove. MS
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